L’arrivo della Conrad presso le banchine del Circolo Nautico di La Caletta è stato accolto con entusiasmo e affetto. Il catamarano a motore di proprietà della fondazione onlus Sea Shepherd Italia, proveniente dalla Sicilia, capitanato dalla comandante sarda, Roberta Pietrasanta, ha ormeggiato venerdì scorso e dopo essere stato ospite per tre giorni nella località turistica baroniese ha salpato lunedì mattina per fare rotta su Olbia sventolando un’originale bandiera dei quattro mori in versione Seashepherdiana.
Durante un aperitivo, organizzato dal presidente del Circolo Nautico La Caletta, Gianni Lutzu, Fabio Fassone, vice campaign leader, e Geert Vons, direttore artistico di Sea Shepherd Global, assieme all’equipaggio della Conrad hanno presentato al numeroso pubblico le attività internazionali della Fondazione e, nel Mediterraneo, la campagna Operazione Siso IV in corso attorno alle coste delle isole Eolie.
Il gruppo di volontari in collaborazione con la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza di Milazzo è impegnato nella conservazione dell’ambiente attraverso un’implacabile lotta alla pesca illegale, che in Italia ha numeri impressionanti: “Il 40 per cento del pesce che vediamo nelle pescherie – spiega Fassone – deriva da pesca illegale e nove stock su dieci a disposizione per la pesca sono sfruttati oltre i limiti consentiti”.
Da maggio la Conrad si occupa di individuare e segnalare alle autorità l’uso di spadare e ferrettare, reti derivanti anche note come muri della morte, le quali raggiungono profondità di venti o trenta metri e si possono estendere fino a venti chilometri. Dentro queste trappole rese illegali ormai vent’anni fa ma ancora calate in acqua dai bracconieri, rimangono impigliati ogni anno centinaia di tonni, pesci spada ma anche delfini, tartarughe e capodogli. Proprio uno di questi grandi mammiferi marini a cui era stato dato il nome Siso, da cui il nome della campagna eoliana, si era spiaggiato a Capo Milazzo nel 2017 a causa di una ferrettara avvolta attorno alla coda.
Da luglio un’altra attrezzatura illegale viene calata in mare e minaccia l’ecosistema: si tratta dei FAD (fishing attractive devices), i cosiddetti cannizzi, che inquinano con i loro migliaia di metri di cavo di polipropilene e attraggono grandi quantità di pesce sui quali i bracconieri fanno man bassa.
La Conrad si occupa anche di attività scientifica e in collaborazione con l’istituto oceanografico Woods Hole del Massachussets, l’ente di monitoraggio ambientale CIMA e la stazione biologica Anton Dhorn, sta tracciando una mappa del passaggio dei capodogli lungo le coste settentrionali della Sicilia. Alla presentazione, infatti, ha partecipato in collegamento dalla sua barca Alex Bocconcelli, ingegnere marino e ricercatore presso Institute Woods Hole in Massachusetts.
Durante i numerosi pattugliamenti la Conrad raccoglie quintali di spazzatura dal mare, in gran parte plastica ma soprattutto attrezzi da pesca abbandonati o persi. La sensibilizzazione sui temi dell’ambiente passa, secondo Sea Shepherd per un’azione concreta alla quale migliaia di volontari e di sostenitori in tutto il mondo sono dedicati, nel nome della salvaguardia degli oceani, nostra fonte di vita.
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